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Il SitOcchiO e NeT-ArT aderiscono al movimento anti-globalizzazione

 
Il SitOcchiO e NeT-ArT aderiscono al movimento anti-globalizzazione e presentano una raccolta di siti e informazioni utili a chi vuole protestare contro la disumanizzazione del nostro pianeta in nome del denaro.

A Genova, dal 20 al 22 luglio 2001, i governanti degli 8 più ricchi paesi del mondo, decideranno il futuro di tutti, anche dei poveri. Un'occasione speciale per far sentire una forte voce di dissenso verso chi coltiva le ingiustizie e accresce il divario tra ricchi e poveri.

Ma la globalizzazione avanza ogni giorno, non solo in occasione dei vertici internazionali, ed è ogni giorno che ognuno dovrebbe contribuire, con scelte di vita e di azione, alla costruzione di un futuro più sereno, più sano, più equilibrato...

A Genova, nonostante la chiusura di frontiere, stazioni e quartieri, operazioni palesemente liberticide (e paradossalmente anti-globalizzanti), sono attese centinaia di migliaia di manifestanti. E come sempre in queste occasioni sono previsti scontri di piazza.

Vogliamo ricordare alle "teste calde" pronte a lanciare sassi e sfondare vetrine, che questi atteggiamenti sono inequivocabilmente controproducenti e azzerano tutti gli sforzi effettuati da migliaia di persone in mesi di preparativi per una manifestazione pacifica ed importantissima per la diffusione della cultura antagonista e delle idee anti-globalizzazione: ogni secondo dedicato dai mass-media ad un sasso è tempo sottratto alle voci della protesta, ogni persona spaventata da quel sasso è un alleato in meno in una lotta dove il "reclutamento" e il coinvolgimento di masse sempre più ampie è obiettivo primario. Gli scontri fanno sempre e comunque il gioco del sistema che si vuole combattere, anche quando si è palesemente provocati.

Essendo questo ragionamento estremamente elementare, i facinorosi inconsapevoli di fare il gioco del sistema non sono evidentemente dotati di quelle minime facoltà intelletive necessarie a comprendere, ad esempio, cosa sia la globalizzazione e cosa si stia combattendo: consigliamo a questi personaggi, bisognosi di sfogare rabbia e violenza senza un minimo di raziocinio, di aspettare la riapertura del campionato di calcio e di tornare tra i teppisti da curva, dai quali probabilmente provengono.  Gli altri, se ce ne sono, operano quindi in malafede: si mimetizzano e si mescolano abilmente in una manifestazione di massa sfruttandone la forza per portare avanti obiettivi diversi o addirittura per agire contro di essa dall'interno. Delgi infiltrati, diciamo: che siano pagati da qualcuno o siano solo dei paranoici e lo facciano per puro e genuino senso dello Stato e delle Istituzioni non è poi così importante. A loro, o meglio a quelli di loro che ancora non lo abbiano fatto, consigliamo di farsi contattare dalle forze dell'ordine (o del disordine?) per meglio coordinare gli scontri e sopratutto per ottenere il dovuto compenso per un così importante servizio offerto allo Stato. Se esiste una terza categoria e qualcuno ritiene giusto e strategicamente efficiente l'uso della violenza in piazza per ottenere dei risultati politicamente e socialmente rilevanti, tenendo fermo l'obiettivo di arrestare o perlomeno frenare e correggere la globalizzazione in atto, ed è anche in grado di supportare questa tesi con un ragionamento, è pregato di contattarci e metterci al corrente di informazioni, dati, analisi e valutazioni che evidentemente ci sfuggono.
 

    David Cirese
    www.net-art.it/cirese
    17 luglio 2001
 

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