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In risposta ad una lettera del 29 luglio 2001 di Bruno Maniga, qui riportata
Carissimo David Cirese e tutti,
ho letto con attenzione il tuo articolo e riscontrando alcune riflessioni diverse dalle mie mi sento in dovere di rispondere. Cercherò di essere conciso rispondendo per punti principali. Premetto tre cose: sono un ex carabiniere, voto il centro sinistra (anche se molto deluso...) e anch'io non ho partecipato a Genova.
Elencherò i punti focali del tuo articolo ai quali intendo rispondere:
1) I Mass media;
2) I potenti del G8;
3) I politici;
4) I manifestanti e le forze dell'ordine.
Partiamo dal primo argomento:
1) E' risaputo che i mezzi d'informazione facciano da eco a schieramenti di vedute diverse della realtà dei fatti. A quanto mi è dato conoscere non esiste alcun notiziario, quotidiano etc. che si ponga di fronte ai fatti sociali di cronaca nera, politica, in modo neutrale e obbiettivo. Quindi chiunque faccia riferimento a questo o a quel Tg o quotidiano sappia che le notizie e sopratutto la visione dei fatti è filtrata. Io parto dal principio che i mass media ti fanno sapere solo quello che vogliono farti sapere, a maggior ragione se sono controllati dai politici e mi sembra di poter ammettere che tutti lo sono direttamente o indirettamente. Mi riferisco chiaramente alle testate nazionali che comunicano a tutti gli italiani e non certo a qualche tv privata che magari ne ignoro l'esistenza. Detto questo, mi sembra chiaro che il nostro giudizio dei fatti debba tenere conto di questo. Ma se questo nostro giudizio a sua volta verrà filtrato dalle nostre ideologie politiche beh, commetteremo lo stesso errore, ovvero daremo più credito a quel notiziario piuttosto che a quell'altro. Morale: la verità sta nel mezzo, ovvero tutti hanno le loro responsabilità nei fatti accaduti.
2) I potenti della terra... Per quanto mi possa dare fastidio che ci sia qualcuno che decida del mio futuro altresì ritengo necessario che ci sia un'elite di persone che prendano delle decisioni generali il più possibile costruttive per il bene del pianeta. Siamo miliardi di persone che abitiamo questa terra e non possiamo pretendere che tutti debbano per forza vedere accettate le nostre richieste anche perchè spesso contrastanti. A partire dal G8 fino al più piccolo consiglio comunale ci saranno per ovvie ragioni i contenti e gli scontenti ma una decisione bisogna pur prenderla cercando possibilmente di soddisfare la maggioranza delle persone. Il concetto di cento teste e cento capelli no porterebbe da nessuna parte. E la politica italiana ne è un valido esempio. In una società basata sul mercato e quindi sul denaro è chiaro che le varie strategie politiche siano orientate in quel modo, che ci piaccia o no. Purtroppo i tempi delle isole felici sono lontani. E anche noi alimentiamo questo stile di vita facendoci amaliare dal presunto benessere del progresso. Ma siamo sempre noi i primi a criticare chi si prende il grande onere di gestire questo progresso, compito alquanto difficile. La contradizione è l'anima di questa società moderna, penso. Un Beppe Grillo che non perde occasione di criticare le automobili e i loro gas di scarico poggia il suo gran culone su una stupenda testa rossa... E questo è un piccolo esempio. Quindi, come ci comporteremmo noi nei panni dei potenti della terra? Saremo tutti dei Berlusconi con la bacchetta magica? E' il dio denaro che comanda, siamo in grado di combatterlo, di rivoluzionare tutto il sistema? In modo indolore per tutti?
3) I politici... mi limiterò a quelli italiani. Basta e avanza... Sono un anti Berlusconi, che stimo sotto il suo aspetto imprenditoriale ma solo in quello, per il resto mi sembra di rivedere cose già accadute cinquanta anni fa... Non mi piace il padre padrone anche se alla maggioranza degli italiani si. Il centro sinistra cosi com'é neanche, senza una vera linea chiara da seguire, un minestrone di forze politiche incolore capace solo di fare il gioco del berlusca. Sui fatti di Genova il centro sinistra ha assunto un atteggiamento banale secondo me, cioè di cercare di riacquistare terreno fra l'elettorato difendendo a spada tratta le presunte vittime delle manifestazioni e crociffigendo le forze dell'ordine non perché veramente ci credono, ma per screditare il centro destra agli occhi degli italiani. Un atteggiamento tipico di Berlusconi & C. Un atteggiamento che odio a maggior ragione se attuato da uno schieramento al quale mi sento di appartenere. L'atteggiamento del bastian contrario... di cui Bertinotti è il maggior fautore nei confronti di tutti. Quindi di fronte a questi fatti ci troviamo di fronte a un gioco delle parti senza che nessuno realmente voglia fare chiarezza, un gioco al quale non voglio partecipare e quindi prendere posizione o difendere nessun schieramento. Non sopporto gli strumentalismi, servono solo ai diretti interessati, non a noi.
4) Quarto e ultimo punto che apparentemente ci tocca più da vicino. Come detto sono stato carabiniere tempo fa e quindi posso dire la mia avendo fatto entrambe le esperienze. La mia posizione personale è quella di essere dalla parte delle forze dell'ordine oneste e dei manifestanti onesti. Anche in questo caso non ci sono gli estremi per prendere posizione netta da qualche parte. Perchè le falsità sono equamente distribuite. Le forze dell'ordine hanno affrontato il G8 sulle basi di minacce precedenti alla manifestazione dichiarate dagli esponenti del Social Forum. Minacce di guerra, ribellione "pacifica", ma conosciamo ribellioni pacifiche? L' addestramento, la preparazione e l'inquadramento era quindi stato preparato pensando al peggio. Ma la situazione si è evoluta oltre le previsioni provocando situazioni di emergenza tra le forze dell'ordine non previste appunto. Tra queste, è bene ricordarlo perchè cavallo di battaglia di chi criminalizza poliziotti e carabinieri, la morte del povero ragazzo. Su questo ho sentito dire di tutto anche le cose più assurde come togliere le armi alle forze dell'ordine durante manifestazioni di questo genere. La faziosità a volte tocca livelli veramente fastidiosi. C'é chi a tirato fuori l'esempio dell' Inghilterra dove i Bobbyes sono armati di solo grimandello. Ma l'Italia non è L'Inghilterra. In Italia abbiamo il terrorismo, le mafie i nazi-fasci, gli anarchici,ect. E tutta gente che con il grimandello ci si pulisce il ... Scusate. Noi abbiamo visto immagini di manifestanti insanguinati dalle botte prese, di un ragazzo morto. Non abbiamo visto le immagini dei tanti militari feriti. Ok. Ma abbiamo anche visto immagini di cellulari dei carabinieri dati alle fiamme, di una città distrutta dalla follia di gruppi anarchici. Si ma le armi? Pensate veramente che le bombe, le mazze e i picconi siano stati forniti dalle forze dell'ordine per screditare i manifestanti? Una pallottola uccide più di un colpo di piccone in testa? Affrontereste voi uno armato di mazza da baseball o di ferro con un grimandello? Io no. Questo chiaramente non giustifica l'uso indiscriminato delle armi da fuoco. Ma una cosa è giudicare una situazione come quella del fatto in questione stando comodamente seduti in poltrona magari sorseggiando un caffè mentre si legge il giornale o si guarda un notiziario, un'altra è trovarsi in mezzo, in un clima di tensione assurda, con lacrimogeni che ti annebbiano la vista, gente che ti urla e ti tira oggetti contundenti da tutte le parti che ti offende personalmente. Che ti provoca fino a mettere a rischio la tua incolumità fisica. E sfido chiunque di voi a distinguere in mezzo a tale confusione i buoni dai cattivi. Parlo per esperienza diretta. E purtroppo non sempre si hanno le palle e la freddezza necessaria o la semplice possibilità di affrontare le cose in modo diverso. Vi posso solo assicurare che prima di tirare fuori la pistola e sopratutto utilizzarla, un carabiniere o poliziotto ci pensa cento volte. Non mi sembra d'altronde che sia uno sport nazionale quello di sparare alla folla da parte dei carabinieri. E' stato documentato che i Black Blocks sono stati manipolati dalle forze dell'ordine. Ma riflettiamo un'attimo... Ma vi sembra logico che se fosse vero ciò i poliziotti avrebbero agito in questo modo alla luce del giorno sapendo che tra la folla c'erano migliaia di macchine fotografiche e di telecamere che potevano documentare tutte le loro maleintenzioni? Mettiamoci d'accordo, o sono dei geni strategici o sono dei grandi coglioni... Io non credo ne a una ne all'altra versione. Posso semplicemente immaginare che i poliziotti travestiti da anarchici erano semplicemente degli infiltrati per capire le strategie e individuare i covi di questi criminali. Poi se la gestione di questa attività è stata poco producente questo è un'altro discorso. Qualcuno ne dovrà rispondere. Il ruolo di vittima di alcuni esponenti del Social Forum lo considero alquanto ambiguo. Come allo stesso modo considero la posizione poco chiara di alcune frange della polizia come La Celere, dei quali è nota la loro predisposizione alla violenza. 
Conclusione, questo è il mio pensiero sui fatti accaduti a Genova, pensiero credo obbiettivo evitando di prendere posizioni nette e quindi di fare di tutta l'erba un fascio sia da una parte che dall'altra. 
Benvengano le manifestazioni di protesta quando è necessario e ben vengano le forze dell'ordine quando è altrettanto necessario. 
Distinti saluti, 
Bruno Maniga , Firenze


  
Carissimo Bruno Maniga,

leggo con molto piacere ed interesse il tuo intervento, contento che tu possa dimostrare quanto sia idiota chi associa pregiudizialmente le divise al fascismo. Dimostrazione che non serve a me che ho parenti ed amici nelle forze dell'ordine e so come siano nella maggior parte dei casi brave persone,  democratiche e civili, ma che serve invece a chi, con grettezza morale e pigrizia intellettuale, a priori identifica in agenti e carabinieri i nemici della libertà.

Ora vengo alle tue analisi.

Sui Mass Media sono fondamentalmente d'accordo con te. Aggiungo solo che per fortuna della libertà, e sfortuna di chi vuole gestire il potere tramite la manipolazione e il filtro sull'informazione, internet permette qualcosa di nuovo e lascia buone speranze per il futuro, tant'è che si cerca di filtrare anche il web con leggi liberticide.
Circa la tua soluzione al problema della ricerca della verità, trovarla "nel mezzo" mi sembra un po' troppo semplicistico. Io uso questa tecnica: do credito alle voci di destra quando criticano e attaccano la sinistra, e a quelle di sinistra quando accusano la destra. Non do mai credito alla voce che elogia o discolpa se stessa. Metto al vaglio della mia ragione le voci che ho ritenuto credibili, le confronto con i fatti, e cerco la chiave di interpretazione di ciò che accade. Sembra funzionare. Riesco anche a prevedere alcune cose...

D'accordo con te anche sulle evidenti difficoltà nel gestire il governo del pianeta da parte di elite più o meno legittimate a farlo: i problemi seri nascono quando queste persone non fanno scelte realmente costruttive, anzi spesso distruttive, ed è questo uno dei motivi di fondo delle manifestazioni di protesta. Ti vedo un po' troppo fatalista sulle leggi del mercato e del denaro che governano il pianeta: lascia sperare chi ancora ha la forza di farlo; non si riuscirà a cambiare le cose domani, nemmeno tra cento anni, ma si manterrà viva una nicchia di cultura alternativa, un germoglio pronto a fiorire quando saranno pronti i tempi.

D'accordissimo sulle contraddizioni della nostra società, zavorra del vero progresso, quello dello spirito sulla materia, o forse dello spirito ricongiunto alla materia. Queste contraddizioni derivano tutte da un lento golpe culturale che sta portando ad una nuova concezione del potere, che vede i cittadini del pianeta trattati come consumatori piuttosto che esseri umani: consumatori di informazioni e notizie, di intrattenimento anestetizzante, di idee già masticate; tutti costantemente sondati, a destra e a manca, come giacimenti di consenso, veniamo sempre anticipati da chi sostituisce i nostri bisogni primari con surrogati allettanti e alienanti. E' una lotta difficile, ma lascia sperare.

Non sapevo del ferrarino di Beppe Grillo. Non è certo un bello spettacolo, ma non penso sia giusto per questo inficiare quanto di buono egli fa per diffondere con l'arma dell'ironia certe informazioni trascurate da chi dovrebbe diffonderle per compiti d'ufficio (stampa e organi di informazione): se non fosse per lui io non saprei che è possibile diventare autosufficienti (e non-inquinanti) dal punto di vista energetico con dei semplici pannelli solari e con un piccolo investimento. Non aspettiamoci dagli altri una purezza che è propria dei santi, partiamo dalle piccole cose, chiediamo a tutti un impegno minimo ma costante, ed evitiamo così i sacrifici dei pochi impegnati a ripristinare l'ordine nelle periodiche crisi della storia. Io comunque, se avessi i soldi, mostrerei le mie contraddizioni con un bel fuoristrada. 

Anche a me non piace il padre padrone, e mi preoccupa che torni di moda. E neanche a me è piaciuto l'opportunismo del centro-sinistra: io arrivo addirittura a pensare che ci sia una complicità attiva di certi personaggi del centro-sinistra, che coscienti di ciò che stava per succedere non hanno fatto nulla per impedirlo ed avere quindi a disposizioni armi per far pressione sul governo e sull'elettorato. 
Non devi però stupirti che il centro-sinistra adotti le metodologie della destra: colui che accusi essere il bastian contrario per eccellenza, Bertinotti, è anche colui che denuncia da anni tutto questo, che accusa il centro-sinistra di rincorrere la destra sui programmi, sulle strategie e sui metodi, che si oppone a quella visione leaderistica della politica coltivata da vasti settori del centro-sinistra (D'Alema su tutti) che è proprio quella visione da "padre padrone" di cui parli, prevedendo che avrebbe fatto il gioco della destra, portando a terribili sconfitte politiche, sociali e soprattutto culturali. E per questo molti leader del centro-sinistra in campagna elettorale annunciarono pubblicamente e impunemente di voler far scomparire il partito di Bertinotti dal teatro della politica. 
Non ti chiedo di essere d'accordo con le idee politiche di Bertinotti, ma almeno di riconoscergli un coerenza leggermente superiore alla media del politico italiano. 
Di fronte allo spettacolo impietoso della politica, fatto di opportunismi e strumentalizzazioni di ogni colore, non c'è che da aspettarsi un'impennata della disaffezione del cittadino per le forme istituzionali di una democrazia oramai vuota di contenuti e prospettive, testimoniata dalla crescente diserzione alle chiamate elettorali. E a maggior ragione bisogna tutelare quelle forme di democrazia diretta che sono le manifestazioni e i movimenti di pensiero che le muovono, forse unici veri collanti sociali oggi rimasti; e bisogna tutelarle anche e soprattutto con l'aiuto delle forze dell'ordine.

Circa il quarto punto che affronti, precisando ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, che non appartengo alla triste schiera di chi vuole criminalizzare polizia e carabinieri, vorrei invece che fossero individuate le precise responsabilità a qualsiasi livello della catena di comando ed anche a livello politico.

Mi permetto di dissentire sulla reale pericolosità della "pacifica ribellione" del Genoa Social Forum che a me risulta dovesse essere un simbolico sfondamento della zona rossa, peraltro riuscito ad un simpatico vecchietto ripreso anche in tv. Se poi chi addestrava le truppe in divisa ha male interpretato tutto ciò, intenzionalmente o no, e ne ha data distorta visione ai sottoposti, fomentandone gli animi, questa è un'altra questione, da approfondire. Ribellioni pacifiche possono esistere e sono esistite: mi costringi ad esser retorico, ma ti ricordo su tutti Gandhi e Gesù Cristo (che una volta fu pure teppista e distrusse le "vetrine" dei mercanti nel tempio, forse antenato dei BlackBloc?). Comunque non posso sostituirmi agli stati d'animo altrui, e se a Genova gli uomini delle forze dell'ordine si sono sentiti minacciati dai cortei e non dai BlackBloc e dai teppisti, non posso che prenderne atto, e invitare gli organizzatori delle manifestazioni ad una seria riflessione su forme di protesta più collaborative e meno minacciose per l'incolumità altrui, e che potrebbero davvero portare a manifestazioni senza sassi e pistole.

E mi permetto di approfondire la riflessione sull'eventuale "regia" comune di agenti e teppisti.

Tu dici: "L'addestramento, la preparazione e l'inquadramento era quindi stato preparato pensando al peggio." Io sono d'accordo, e aggiungo che a Genova era stato inviato il top, il meglio che lo Stato ha oggi a disposizione per reprimere tumulti di piazza e terrorismo: non c'erano da difendere solo le pur importanti vetrine dei genovesi; c'erano i governanti degli 8 paesi più potenti della terra. Cose serie. E si parlava anche di missili, aereoplanini telecomandati esplosivi, sabotatori nei tombini, terrorismo arabo...

Poi affermi: "Ma la situazione si è evoluta oltre le previsioni provocando situazioni di emergenza tra le forze dell'ordine non previste appunto." E io non posso essere d'accordo, se non a condizione di definire l'intero apparato di sicurezza dello stato come del tutto incompetente e inefficiente, cosa che non penso io e sicuramente non pensi tu che ci hai lavorato e ne conosci bene l'alto livello di professionalità, competenza e preparazione, soprattutto in occasioni del genere. Se ti sentisse Bush, non metterebbe più piede in Italia, e a me sinceramente non dispiacerebbe molto. Ma Bush (e non solo lui) sembra invece molto contento del modo in cui il governo italiano ha gestito le piazze.

Parli di emergenze non previste, quindi non prevedibili. Ma forse non sai che i Black Bloc operano con strategie analoghe a quelle viste a Genova almeno dal '99. Lo so io che dirigo un sito d'arte, dovrebbero, spero, saperlo i servizi di intelligence nazionali e internazionali. Tanto più che come tu stesso dici, gli agenti si dovrebbero infiltrare per "capire le strategie e individuare i covi".  Per fugare ogni dubbio sulla effettiva prevedibilità di quanto successo a Genova, basta leggere un comunicato ufficiale dei Black Block del 30.11.99, in una pagina web che per trovarla non bisogna essere uno Sherlok Holmes del crimine informatico (http://www.blackbloc.net): vi si leggerà, tra i vari farneticanti proclami ideologici e politici, una dettagliata esposizione di strategie e metodi operativi: non cercano lo scontro diretto con le forze dell'ordine, agiscono in piccoli gruppi isolati ma che si coprono a vicenda, lasciano barricate alle loro spalle (non davanti) per rallentare le azioni di polizia, non vedono di buon occhio i cortei pacifici (se non quando li utilizzano per coprirsi, tipo barricata umana) perchè spesso le loro azioni vengono contenute proprio da questi cortei, etc. etc. Tutto ciò è quello che è successo a Genova nel 2001, ed era scritto in un comunicato del 1999, riferito a Seattle ma applicabile a qualsiasi situazione analoga.

Ma santa madonna, di fronte a queste strategie, a che servono ingenti forze lungo il percorso del corteo pronte a caricare le masse (pacifiche) quando in lontananza vedi 4 stronzi che spaccano vetrine, fanno barricate e ti lanciano sassi, e sai benissimo che al primo odore di carica si disperderanno e mimetizzeranno, perchè quelle barricate non servono a mantenere una posizione (cosa che giustificherebbe una carica), ma a coprire la fuga. Non sarebbero più utili altri metodi? Non funzionerebbero meglio alcune centinaia di agenti supercazzuti all'interno del corteo stesso, non mi importa se in divisa o infiltrati purchè operanti per il bene del corteo, anch'essi in piccoli gruppi, pronti ad intervenire nel momento stesso in cui dal nulla sbucano i teppisti, in casi estremi anche con la copertura di una carica, per ammanettarli ai lampioni della città? Insomma, a fare istituzionalmente e con preparazione specifica quello che in modo autonomo e autogestito spesso fanno i servizi d'ordine dei cortei e i singoli manifestanti. Questi agenti riceverebbero l'applauso delle folle, invece che accuse di fascismo.

Quando poi sento, da decine di testimonianze, che in una piazza di Genova un esiguo numero di teppisti agiva indisturbato davanti a centinaia di agenti immobili con il corteo che era ancora lontano, senza quindi possibilità per i teppisti di fuggire e mimetizzarsi tra la folla, e che però, stranamente ma non troppo se le mie teorie fossero giuste, le forze dell'ordine hanno iniziato il lancio di lacrimogeni e le cariche solo quando il corteo è arrivato sulla piazza, allora rabbrividisco, anche perchè altre testimonianze ci descrivono schemi simili, con qualche variante, in varie piazze e vie della città. E voglio sapere chi comandava quel reparto, quale era il suo margine di autonomia nelle scelte da prendere e negli ordini da impartire, chi erano i suoi diretti e indiretti superiori e quali erano gli ordini ricevuti, etc. etc. Altrimenti non mi sento più in un stato democratico, con tutte le conseguenze che questo comporta.

Poni delle questioni logiche a difesa di una tesi che smentirebbe un coinvolgimento volontario di apparati delle forze dell'ordine, affermando giustamente che altrimenti si arriverebbe ad un paradosso per il quale la genialità coinciderebbe con la coglionaggine, ma secondo me non fai i dovuti distinguo. Intanto perchè geni-coglioni nella storia ce ne son sempre stati. E poi perchè, comunque, sarà coglione chi si farà incriminare e condannare a prescindere dal suo reale coinvolgimento personale, facendo da capro espiatorio per i geni che son quelli che trasformeranno la propria impunità in rafforzamento di prestigio e di potere. Inoltre ti ricordo che anche fotografi e giornalisti sono stati oggetto di pestaggi, arresti e sequestri, che è stato sequestrato materiale del media center del Genoa Social Forum durante la contestatissima irruzione nella scuola (il GSF era di fronte, non dentro la scuola), che le prime versioni ufficiali delle forze dell'ordine parlavano di un ragazzo morto per un sasso lanciato dai manifestanti, che immagini televisive mostrano un agente che rincorre un manifestante gridandogli che è un assassino mentre in terra c'è un morto con una evidente ferita da arma da fuoco, che gli agenti hanno sempre operato coperti da maschere antigas o quando non necessarie da fazzoletti modello anarchico (e i pochi che hanno agito a volto scoperto appartengono a quelli da definirsi coglioni), che solo dopo molti giorni dai fatti alcuni organi di informazione nazionali cominciano a parlare seriamente e credibilmente di ciò, quasi a indicare pressioni censorie e lotte interne alle stesse redazioni tra chi vuole dire e rovinarsi la carriera e chi vuole tacere e vedersela magari favorita.

Non bisogna necessariamente pensare che centinaia di poliziotti e carabinieri erano consci di un piano destabilizzante che li vedeva complici di gruppi anarchici. Molti avranno solo sfogato un po' gli ormoni, con la coscienza lavata dall'eseguire un ordine, ad altri questo sapone non basterà e soffriranno per quello che hanno fatto. I più saggi, ho sentito un racconto ad una radio su questo, avranno fatto coincidere le ferie con il vertice di Genova, per non partecipare ad un massacro che pareva annunciato. Ma per come sono strutturalmente e culturalmente organizzate sia le forze dell'ordine che quelle del disordine (per i teppisti politici ma anche per i teppisti tifosi, non è un caso che si parli di preparazione e addestramento militare) bastano pochi uomini messi ai posti giusti, intelligenti, preparati e maleintenzionati, e un buon gruppo di persone pronte a seguirli per cieca fede o per dedizione al dovere, e la frittata è fatta.

E poi tutta questa discussione avrebbe un tono completamente diverso se i funzionari delle forze dell'ordine avessero fatto entrare i parlamentari (di sinistra) che volevano controllare la legalità delle azioni nelle carceri, nelle caserme, nella scuola dove pare essere avvenuta una mattanza. E questo mentre deputati di Alleanza Nazionale giravano indisturbati nella centrale operativa che monitorava le piazze.

Torno ad essere d'accordo con te sul "ruolo di vittima di alcuni esponenti del Social Forum" che consideri "alquanto ambiguo". Ti faccio però riflettere sul fatto che quando vedi amici e conoscenti portati via sanguinanti, e provi a contattarli con gli avvocati, e non puoi farlo perchè è stata sospesa la facoltà di conferire con i legali, e vieni a sapere che non stanno facendo entrare neanche i deputati, che alcuni avvocati li stanno pure fermando, che i fortunati che escono raccontano scene agghiaccianti, che la tv stenta a parlarne...beh, insomma, è facile che i toni si accendano.

Voglio concludere con uno spunto di riflessione forse molto importante: qual'è il livello di diffusione della democratizzazione di apparati dello stato come le forze dell'ordine ma anche servizi segreti e organismi militari? Quanti agenti sanno che un ordine illegittimo può essere contestato ed un ordine illegale deve essere denunciato? E quanti avrebbero la forza di farlo? E non parlo solo di forza personale, ma anche e soprattutto "ambientale", l'appoggio e la solidarietà di colleghi e superiori.

Ti ringrazio ancora per il tuo importante contributo di riflessione, e spero che la tua delusione per i comportamenti del centro-sinistra non ti spinga a destra, ma magari ti porti in piazza accanto agli anti-global alla prossima manifestazione.
 

      DAVID CIRESE
      www.net-art.it/cirese

 

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