Un'accesa discussione
con Tullio Mazzotti, curatore di un giornale e di un museo, riguardante
temi quali la libertà dell'arte (Manifesto del Cacchio), arte e
politica, e il goliardico Manifesto di Bullio Cazzotti
Signor Tullio Mazzotti, il suo messaggio e' arrivato, ma forse rimpiangera' di averlo inviato, visti gli strali che sta per ricevere. Lei ha dimostrato un livello intellettuale talmente basso da non essere degno di chi cura un museo ed ancor piu' un giornale. Intanto perche' non ha voluto o non e' stato in grado di capire il senso della mia iniziativa e del mio intervento, e di inquadrarlo nella sua giusta dimensione. E poi perche' la sua visione ottusa e distorta delle cose vuole anche essere pedagogica ed evangelizzante. Che coraggio! Io non volevo che l'arte facesse politica, e non penso di averlo fatto scrivendo ciò che ho scritto. Benche' io sia anche artista (che presuntuoso!), in particolare fotografo, mi sono espresso in veste di Direttore di NeT-ArT.it, sito di cui sono anche webmaster, proprietario e finanziatore a fondo perduto. Se lei vuole dire che il mio articolo era arte, magari poesia, posso solo ringraziarla, ma dimostrerebbe ancora una volta di capirci ben poco. Preciso comunque che non disprezzo l'"arte impegnata", e non sono nemmeno di quelli che vogliono solo arte impegnata. La pluralita' di vedute ha sempre fatto bene alla cultura. Al suo rozzo
proclama
L'arte fa
quello che cacchio(2) le pare,
(1) Proprio
del "trivio" e quindi, a scelta:
Per quanto riguarda
gli ambienti dove e' lecito fare politica, non è certo lei autorizzato
a dettare legge, anzi per fortuna, visto che il fascismo e' un pericolo
ancora evitabile e le coscienze ancora sveglie, nessuno e' autorizzato
a dettar legge in proposito, e fa politica chiunque liberamente esprime
la propria opinione.
Lei deve esser di quelli che se la invitano a un pigiama party, arriva vestito da Zorro e si incazza pure. Non ci vada, e' piu' semplice per tutti. Lei e' anche intellettualmente disonesto. Mi mette in bocca parole ed idee che non ho mai detto o pensato. Non ho mai elogiato la Cina e non potrei farlo. Se vuole aprire una discussione su questo, si accorgera' che le mie posizioni in proposito sono molto dure, forse piu' dure delle sue. Non ho mai detto che nei paesi a guida comunista la liberta' personale e' maggiormente tutelata. Non ho mai detto di non rispettare le indagini della magistratura, ho solo indicato alcune strade per smuovere le acque torbide che da sempre rallentano la ricerca della verita' in questo paese. Ma lei che cavolo ha letto? Ma si è accorto che in piu' punti attacco duramente anche il centro-sinistra? E che critico anche certi comportamenti dei manifestanti? O lei non ha letto, oppure non sa ragionare, e parla per slogan televisivi. Se lei fosse un po' piu' agile di mente, troverebbe anche nel mio testo dei concetti da riutilizzare quando parla con amici e nemici. Ma a lei penso bastino Sgarbi ed Emilio Fede, di piu' non regge. Voglio concludere con un gioco scherzoso, sperando sinceramente di non averle rovinato la giornata con la mia dura risposta: e' che non sopporto l'omicidio (o il suicidio) del pensiero. IL MANIFESTO DI BULLIO CAZZOTTI 1. l'arte non
fa politica, non dovrebbe farla mai
E' IN USCITA
LA SECONDA PARTE DEL MANIFESTO,
- il rock non
e' musica e non lo sara' mai;
Pubblichero' questa mia risposta nel Forum, ovviamente senza fare il suo nome e senza pubblicare il suo messaggio per esteso, in rispetto della privicy, a meno che non me ne dia coraggiosamente il permesso, magari intervenendo a sua volta per spiegarsi un po' meglio. Buona giornata, e coraggio, si puo' vivere sereni anche senza il fantasma del comunismo.
DAVID CIRESE
P.S.
Signor Tullio Mazzotti, effettivamente mi sono scaldato e la mia risposta è stata forse un po' troppo accesa. Devo aver scaricato su di lei la tensione accumulata rispondendo a decine di messaggi che sembrano una fotocopia del suo, in particolare nell'associare in modo alquanto azzardato l'antifascismo e il comunismo, e nell'esortarmi in modo più o meno duro a non fare politica o a contaminarne l'arte. Voglio quindi precisare da subito che non rinnego i contenuti della mia replica. Mi scuso invece di quelli che lei a recepito come insulti: pensavo che chi cura un giornale ed un museo potesse reggere ad attacchi anche pesanti rivolti al suo modo di concepire l'arte, la società, la politica, la cultura, e rispondere nel merito. Pensavo di provocare, cosa lecita e stimolante tra chi fa cultura, e non certo di insultare. Ma a prescindere da questo, se lei si è sentito veramente insultato, le assicuro che mi dispiace, ed anche molto. Ora però, per quanto riguarda quelle che lei chiama minacce ed intimidazioni, sento nuovamente attribuirmi cose non dette o pensate, e senza arrivare nuovamente ad accusarla di disonestà intellettuale, la invito a prendere seriamente in considerazione l'opportunità di rivedere alcuni suoi schemi di interpretazione del reale. Io non ho minacciato
nessuno. Le ho comunicato la mia intenzione di pubblicare nel Forum i nostri
punti di vista, cercando di rassicurarla sul piano della privicy: le ho
infatti detto: "ovviamente senza fare il suo nome e senza pubblicare il
suo messaggio per esteso, in rispetto della privicy...". E se pensa che
io non ho rispetto per i miei lettori, e che preferivo riportare la sua
opinione "parzializzata da tagli", le ricordo che subito dopo le ho detto
"...a meno che non me ne dia coraggiosamente il permesso, magari intervenendo
a sua volta per spiegarsi un po' meglio."
La ringrazio per aver apprezzato il "Manifesto di Bullio Cazzotti". Effettivamente voleva essere solamente goliardico, e spero quindi lei si riferisca a questo quando dice di non poter rispondere nel merito del mio scritto "perchè non c'è nulla": doveva essere veramente esilarante se è riuscito a distrarla dai contenuti della mia lettera, che erano altrove e che riassumo e sintetizzo, qualora lei voglia un giorno rispondere: - libertà dell'arte opposta alla costrizione a fare o non fare qualcosa - politica come manifestazione naturale del pensiero umano - implicazioni e conseguenze socio-culturali della sua politica artistica ("l'arte non fa politica, non dovrebbe farla mai") - assunzione delle proprie responsabilità nell'ambito del proprio agire - analisi del suo
accostare, in modo fazioso e disonesto, il mio pensiero a quello dei regimi
totalitari comunisti, o a quello di chi non rispetta la magistratura.
Come da lei richiesto,
ho cancellato il suo indirizzo dalla mailing list e quindi, per legge,
non posso inviarle messaggi. Spero quindi che leggerà questa mia
risposta nel Forum, e che voglia replicare finalmente nel merito.
DAVID CIRESE
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